ALBERI: Taxaceae | |
Taxus baccata L. | |
Divisione: Gymnospermae Famiglia: Taxaceae Nomi italiani: Albero della morte, Tasso
Nomi sardi: Eni, Enis, Linn’arrùbia, Longu
fresu, Nìberu Tàsiri, Tassu,
Tàsua, Tàsuru Periodo di fioritura: IV-V Habitat: luoghi freschi e ombrosi
Descrizione:
albero sempreverde dal portamento robusto, alto 10-15
(30) m, sovente con il tronco ramificato fin dalla
base; corteccia bruno-rossiccia, dapprima liscia poi
desquamata in sottili strisce longitudinali; chioma
espansa di colore verde cupo; foglie persistenti
lineari ed appiattite disposte su due file opposte,
lucide di sopra e opache inferiormente; fiori
unisessuali su piante distinte, i maschili giallastri
in amenti ascellari, quelli femminili verdognoli,
gemmiformi e solitari; il frutto (in realtà un
falso frutto detto arillocarpo) è simile a una
bacca ed è costituito da un seme ovoidale
circondato da un involucro carnoso (arillo) dapprima
verde, poi rosso a maturità. È un albero a lento accrescimento ma molto longevo (può vivere oltre 2000 anni), in Sardegna vegeta nelle aree montane e submontane a quote comprese tra 600 e 1200 m in stazioni fresche e ombrose, predilige i suoli calcarei e si ritrova per lo più isolato o in pochi esemplari raggruppati. È presente soprattutto sul Limbara, Catena del Marghine, Goceano, Montiferru e Monte Albo, meno frequente sugli altri rilievi montuosi. Degno di nota nel Goceano, in località “Sos Niberos” (o Sos Nibberos) presso Bono (SS) il bosco di Tasso e Agrifoglio più esteso della Sardegna con numerosi esemplari di Taxus baccata pressoché millenari. Il Tasso è anche detto Albero della morte poiché è velenoso in tutte le sue parti (pericolo mortale) ad eccezione della polpa dell’arillo che è commestibile e di gusto gradevole. a lato: l’arillocarpo del Tasso è formato da un seme legnoso molto velenoso circondato dall’arillo, la porzione carnosa |
un vecchio esemplare di Taxus baccata |