ALBERI: Lauraceae | |
Laurus nobilis L. | |
Divisione: Angiospermae Famiglia: Lauraceae Nomi italiani: Alloro, Lauro Nomi sardi: Agliau, Araru, Labru, Laru, Lau, Lavru, Loro, Loru Periodo di fioritura: III-V Habitat: zone soleggiate costiere e collinari in terreni umidi
Descrizione:
arbusto o piccolo albero sempreverde, alto generalmente
da 2 a 8 m, con tronco eretto molto ramificato e chioma
espansa di colore verde scuro; corteccia liscia
dapprima verde, poi grigio-nerastra; foglie alterne
brevemente picciolate, lunghe fino a 12 cm, coriacee ed
aromatiche, lucide di sopra e opache inferiormente, a
lamina ellittico-lanceolata per lo più ondulata
sul margine; fiori maschili e femminili su piante
distinte, bianco-giallastri e profumati, riuniti in
piccole ombrelle all’ascella delle foglie; i
frutti, grandi 10-15 mm, sono drupe ovoidali simili a
piccole olive, inizialmente verdi poi nere a
maturità.
Spontaneo in Sardegna (pare introdotto in tempi remotissimi dall’Asia Minore), l’Alloro è una pianta mesofila che vegeta in climi caldo-umidi ai margini della macchia mediterranea, in stazioni collinari e di media montagna, fino a 800 m di quota. È anche largamente coltivato e utilizzato come albero ornamentale in parchi e giardini o come frangivento specialmente in orti e frutteti. Alla pianta sono riconosciute molte proprietà officinali ed è impiegata nella tradizione popolare soprattutto per alleviare disturbi gastrici, respiratori e delle articolazioni, le foglie sono utilizzate in cucina per insaporire arrosti ed altre pietanze. Di ramoscelli di Lauro erano fatte le corone (ed altri ornamenti celebrativi) destinate agli eroi, poeti, imperatori e generali vittoriosi. Gli stessi onori, in epoca successiva, sono stati riservati al laureato (coronato d’Alloro), termine ovviamente derivato dall’utilizzo della pianta, da sempre considerata simbolo di gloria, trionfo, potenza e prestigio. |
Laurus nobilis
a lato: i suoi frutti
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